« Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.


Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare. »

© Giacomo Leopardi
4W4A9422copy

Untitled-1

4W4A9421

4W4A9430

4W4A9419

4W4A9417 4W4A9431

4W4A9456 4W4A9537 4W4A9520

4W4A9489

4W4A9513

4W4A9516

4W4A9481

4W4A9480  Untitled-2

4W4A9451

4W4A9465

4W4A9493  Untitled-3

4W4A9503copy